La leggenda di Santa Bona

L’esistenza dell’abbazia oggi e il suo lungo tragito quasi millenare ha come fondamenta le reliquie che Giovanni Gravone portò con sé dal suo viaggio in Terra Santa. Viene spontaneo chiedersi: chi era Santa Bona? La santa non è infatti presente nel calendario ufficiale dei santi ed e piuttosto difficile trovare qualsiasi informazioni su di lei sia online che offline. Allora, da dove arriva e perche’ viene venerata da piu di 9 secoli?

Santa Bona era una vergine egiziana. La versione più antica della leggenda si trova in un martirologio del Quattrocento, anche se si ritiene essere la traduzione di una leggenda greca risalente all’VIII secolo.

Bona nasce in Egitto da stirpe reale con il nome di Cordimunda, ovvero pura di cuore. Rimasta orfana in tenera età, viene cresciuta dai parenti più stretti, i quali, quando la ragazza compie dodici anni, decidono di darla in sposa. La giovane però si ribella, affermando chiaramente di essere già sposa di Cristo.

Fugge quindi in un convento, dove la badessa, avvertita in sogno del suo arrivo, provvede a farla battezzare e la ordina monaca con il nome di Bona. Bona prosegue la sua vita in convento, dove stringe un’amicizia di amore fraterno con una consorella e, trovatasi questa gravemente malata e prossima alla morte, la giovane prega Dio di poterla accompagnare in paradiso. È così quindi che tre giorni esatti dopo la morte dell’amica, Bona dona lo spirito, circondata dalle altre monache mentre queste cantano salmi. Dice la leggenda che il suo corpo emanò soave odore e candida luce fino alla tumulazione.

Le ossa della santa sono conservate da piu di 900 anni nella chiesa dell’abbazia, dove si possono onorare ancora durante le visite private e, una volta all’anno, durante la messa dedicata a Santa Bona, celebrata sempre la seconda domenica di settembre.

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